Articolo del giornalino scolastico sui Giochi Matematici Bocconi
Campionati Internazionali di Giochi Matematici
Prof.ssa Ponzi & C.
Giocare è divertente e coinvolgente, perché favorisce la relazione con gli altri, perché insegna a gestire la sconfitta, perché consente di ricercare continuamente e velocemente nuove soluzioni. E perché giocare con la matematica?Per le stesse ragioni, e poi per mettersi alla prova o per provare la soddisfazione di esserci riusciti! Giocare significa imparare a districarsi nelle situazioni problematiche e risolvere problemi è una delle principali caratteristiche della matematica. George Polya (matematico, 1887-1985) afferma che “Risolvere problemi significa trovare una strada per uscire da una difficoltà, una strada per aggirare un ostacolo, per raggiungere uno scopo che non sia immediatamente raggiungibile. Risolvere problemi è un’impresa specifica dell’intelligenza e l’intelligenza è dono specifico del genere umano…”. Nei giochi matematici non conta tanto la quantità di nozioni acquisite, ma piuttosto la capacità di utilizzare conoscenze di base in modo creativo. Martin Gardner (matematico, 1914-2010), nella prefazione al suo “Enigmi e giochi matematici”, afferma: “Non vi è molta differenza fra il piacere provato da un dilettante nel risolvere un abile rompicapo ed il piacere che un matematico prova nel dominare un problema più difficile. Entrambi guardano alla bellezza pura…”.
Abrami Claudia, Andreis Alessia, Andreis Viola, Aquino Stefano, Beduzzi Aurora, Boroni Stefano, Cafarelli Lorenzo, Calderaro Francesco, Cardini Giulia, Codenotti Elisa, Codenotti Alessandro, Favalli Claudia, Felici Valentina, Frassine Martina, Frassine Samuele, Lorenzini Michele, Peli Alice, Pensieri Margherita, Quaresmini Cristian, Raccagni Alessandro, Rossi Gaetano Luigi, Tomasi Gemma e Valzelli Matteo sono i nostri alunni “temerari” che hanno sperimentato qualche goccia di questa bellezza, nella prima fase della gara internazionale organizzata dall’Università Bocconi di Milano. Il 18 marzo hanno partecipato alla semifinale, sfidando gli altri studenti della nostra provincia presso il Liceo Scientifico Leonardo di Brescia. La tensione iniziale ha lasciato spazio, alla fine della gara, a un’ampia sfumatura di sensazioni e riflessioni: dalla gioia per aver ottenuto un buon piazzamento, alla delusione per aver compiuto qualche errore banale, alla presa di coscienza delle proprie potenzialità.
È stato molto bello stare al vostro fianco, ragazzi, perché per quel pomeriggio avete scelto un passatempo impegnativo e una sfida ardua; avete preferito un’attività intellettuale complessa ad altri mille possibili passatempi!
Quando il giornalino sarà pubblicato i due alunni che si sono meglio posizionati in graduatoria forse avranno già disputato anche la prossima fase della gara: la finale del 15 maggio in Bocconi. La nostra scuola sarà rappresentata da Frassine Samuele di 2D e Codenotti Elisa di 2A, entrambi della categoria C1. I due si sono piazzati, rispettivamente, al 24° e 27° posto nella fase provinciale, ottenendo così la possibilità di disputare la seconda fase: complimenti! Un buon piazzamento anche nella seconda fase potrà consentire loro l’accesso alla finale di Parigi. In bocca al lupo e buon divertimento!
Di seguito un simpatico pensiero scritto da una nostra studentessa “temeraria”:
“Oggi 17 Marzo alle ore 14.00, appena usciti di scuola, alla velocità della luce, ci siamo diretti al liceo Leonardo, pronti per la sfida. Siamo all’entrata della scuola e guardandoci attorno possiamo osservare ragazzi che sembrano molto inquadrati, altri piuttosto acuti. Piove e questo porta a una grande confusione: un insieme di gente, tutta raggruppata in un cortile senza sapere cosa fare di preciso. Aprono le porte, saliamo le scale e ci accorgiamo che, nei minimi termini, il minimo comune denominatore tra noi è che siamo tutti ragazzi e con lo stesso obiettivo: sperimentare, fare nuove esperienze. Noi, anche se di diverse frazioni, ma tutte proprie ed equivalenti di Rodengo Saiano, siamo abbastanza spaesati, ma facendoci coraggio per sottrarre ansie e paure, ci dirigiamo verso le aule. Ci consegnano il compito incognito. Siamo talmente agitati che diamo retta alla spiegazione per filo e per segno. Adesso abbiamo finito, siamo sotto la pioggia e ci scambiamo idee sui risultati, facendo le dovute proporzioni. Non è stato così complicato come alla prima impressione! Mentre aspettiamo i risultati, capiamo poco alla volta che questa esperienza ha elevato a potenza le nostre capacità, così da poterle sfruttare al 100%. A un tratto vengono pubblicati i risultati e tutti noi capiamo di essere riusciti a trovare l’incognita con una buona percentuale. Mentre aspettiamo la classifica, il gruppo si dimezza, molti se ne vanno, stufi di aspettare. Ecco che ci comunicano la classifica provvisoria, non è equivalente a quello che ci aspettavamo, ma va bene comunque; il confronto tra noi di terza media e i ragazzi di prima superiore, che sembrano maggiori e/o uguali a noi, ci ha terrorizzato e sicuramente per noi è stato molto più impegnativo. Intanto, però, torniamo a casa con le nostre soddisfazioni.”