Articolo progetto legalità
Progetto legalità: classi terze in Sicilia
Il viaggio d’istruzione in Sicilia è stato, per noi ragazzi delle classi terze della scuola secondaria, l’occasione per incontrare da vicino alcuni dei protagonisti e dei luoghi che hanno segnato il percorso sulla legalità. La 3°A ha scelto alcune tra le “pietre d’inciampo”, che separano la casa del boss mafioso Tano Badalamenti da quella di Peppino Impastato, come simbolo dell’esperienza vissuta. La distanza tra le due abitazioni è di esattamente 100 passi ed è scandita da 40 pietre, chiamate “pietre d’inciampo”, che sono incastonate nel marciapiede; su ognuna di esse è stato realizzato un disegno e vi sono scolpite frasi di persone che, come Peppino, hanno deciso di combattere la mafia e ne sono rimaste vittime. Una pietra in particolare fa riferimento a Rita Atria, testimone di giustizia, che noi ragazzi abbiamo conosciuto attraverso la lettura del libro “Volevo nascere vento” che racconta la sua drammatica vicenda.
Alcuni ragazzi della 3^ A hanno scelto delle pietre raccontandoci la ragione per cui sono stati colpiti da quella pietra in particolare.
E se ognuno fa qualcosa allora si può fare molto…
Ho scelto questa pietra perché fa capire il senso dell’essere uniti per lo stesso obiettivo, cioè la lotta contro il mostro. Combattere la mafia significa restare uniti e lavorare tutti per lo stesso ideale di pace e legalità, senza nascondersi, ma facendo ognuno la propria parte. Mi piace molto anche il disegno perché rende bene il senso di libertà al bene che ogni uomo dovrebbe avere. La frase è stata scritta da Padre Pino Puglisi, un sacerdote che ha combattuto la mafia con il sorriso fino a quando il mostro l’ha ucciso.
Anna
La mafia si combatte con la cultura e non con la pistola
Scritta dalla madre di Peppino, è una delle frasi più significative per me. “Fare cultura” significa accendere la luce su ciò che non vediamo, lasciare le porte aperte su posti ancora da esplorare e spalancare le finestre per far entrare aria nuova. E per questo bisognerebbe educare alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’ abitudine e la rassegnazione, ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore.
Martina
… e poi dopo aver sconfitto la mafia dentro di te, puoi combattere la mafia …
Questa frase è stata trascritta sopra una pietra d’inciampo in onore di Rita Atria. Io ritengo sia molto significativa specialmente per i ragazzi della mia età perché fa capire che se abbiamo avuto incontri con situazioni tristi o con ingiustizie non dobbiamo lasciarci andare; dobbiamo reagire e sollevare il capo con coraggio.
Rocco